
Secondo un’analisi della Fabi nel 2024 il risparmio italiano è cresciuto di ulteriori 250 Miliardi di Euro superando per la prima volta quota 6.000 Miliardi. Questo risultato è dovuto in parte alla rivalutazione degli investimenti già effettuati ed in parte dal tasso di risparmio decisamente in crescita del 9% rispetto al reddito disponibile cresciuto del 2,7 % mentre i consumi rimasti sostanzialmente piatti + 0,4%.
Questo vuol dire che la ricchezza prodotta è andata maggiormente verso chi già possedeva una maggiore ricchezza. Uno scenario di macroeconomica che, oltre ad aumentare le diseguaglianze, tende a comprimere la crescita economica. Infatti chi ha già un reddito elevato aumenta i risparmi e non i consumi. In una fase di contrazione dei mercati internazionali ciò è particolarmente rischioso. È assolutamente necessario nell’interesse stesso delle imprese che il governo intervenga per una più equilibrata redistribuzione della ricchezza. Oltretutto negli ultimi anni si nota, accanto all’aumento del risparmio una tendenza ad un incremento degli investimenti all’estero alla ricerca di una maggiore redditività. Come dire “la ricchezza in più” porta alla propensione ad aumentare il rischio.
Se poi esaminiamo i canali attraverso i quali le famiglie hanno effettuato i loro consumi emerge che crescono le vendite on line ed i discount, stabile i supermercati e in forte calo le piccole strutture a libero servizio (da Mark Up elaborazioni su dati NielsenIQ). Ci sembra proprio che questo Governo cerchi di blandire le piccole realtà economiche con i condoni fiscali, ma in realtà li soffoca con le scelte macroeconomiche.
Qui una presentazione sintetica