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MARINA SERENI (Foto: Alessia Mastropietro)

“Il sistema sanitario nazionale è a rischio collasso: l’inefficienza, le liste d’attesa, l’impossibilità di accedere ai servizi sta penalizzando le fasce più deboli: ci sono troppe persone che rinunciano a curarsi perché non hanno le risorse per rivolgersi al privato”. Lo ha detto a Radio Immagina Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità del PD, che ha aggiunto: “L’altra grande emergenza è il personale, sempre più medici lasciano le strutture pubbliche in cui vi sono turni impossibili, vengono pagati poco e toccano con mano la disparità rispetto ai ‘gettonisti’ pagati molto di più e con orari molto più ridotti. Se, come sembra, non ci sarà un aumento di almeno 4 miliardi del fondo sanitario nazionale, significa che il governo sta decidendo di mandare in tilt il sistema e questo per il Pd è inaccettabile”.
 
“Nel Def – ha proseguito Sereni – è previsto per la sanità un ritorno del fondo ai livelli pre-Covid. E proprio la lezione della pandemia ci dice che un Paese come l’Italia non può spendere meno del 7-7,5% del Pil per la salute, mentre l’attuale previsione del governo è del 6,4%, per arrivare poi al 6,2. L’accento si sta spostando dal pubblico al privato, ci sono regioni come la Lombardia dove stanno nascendo dei pronto soccorso in cui, se paghi 150 euro non fai la fila. Noi vogliamo un altro modello sanitario grazie al quale ci si possa curare in modo appropriato indipendentemente dallo spessore del portafoglio e da dove si risiede. In tutto questo, il ministro Fitto ha fatto sapere che si taglieranno dal Pnrr circa 400 case e 100 ospedali di comunità, l’essenza della medicina di prossimità. Anche questo è un segnale preoccupante e grave”.
 
“Sulle nostre proposte di aumentare il fondo sanitario fino al 7,5%, togliere il tetto per la spesa del personale e bloccare l’autonomia differenziata per quanto riguarda le politiche della salute – ha detto ancora l’esponente dem – credo ci sia una larga convergenza di tutte le opposizioni e, così come abbiamo fatto per il salario minimo, la nostra proposta è lavorare a una piattaforma e a iniziative comuni. Unite le opposizioni sono più efficaci. Ovunque sarà necessario ci batteremo insieme alle altre forze contro una manovra finanziaria che si preannuncia molto brutta per i ceti più deboli”.