Pubblichiamo il diario di una giornata speciale al seggio delle Primarie del PD. Un ringraziamento va a tutti i partecipanti, agli elettori in primis, ma anche e soprattutto ai Presidenti, agli scrutatori e ai tantissimi volontari che con il loro impegno (e non di rado, sacrificio vero e proprio) hanno reso possibile la celebrazione di questo straordinario appuntamento di Democrazia.


Una giornata particolare.

di Marisa Dodero

25 ottobre 2009. Ore 5.30, sveglia, caffè, biscotti e di corsa al seggio dell’Hotel Nizza.

6.30 Ultimi ritocchi a pacchi e a schede, già pronti dal giorno prima, si parte. Farò la segretaria (tanto per cambiare) e la tuttofare.

Ore 7. Entrano i primi elettori (come, così presto?). Comincio a organizzarmi – è la prima volta che faccio la scrutatrice – ma vedo subito che non ci sono momenti vuoti. La gente avanza, si mette in coda, aspetta e non c’è tempo per una pausa.

Le 9. La coda s’ingrossa (saranno quelli che partono per una gita?), ci si divide in due tavoli, due per tavolo, più la presidente che coordina e firma schede ininterrottamente (ne firmerà più di 2000, nel corso della giornata).

Le 12. La fila è talmente lunga che decidiamo di spostarci in una sala più grande, per non restare soffocati e regolare meglio le entrate e le uscite.

14. Qualche minuto, a turno, per chi riesce a mangiare un panino e fare un salto alla toilette, poi l’assalto riprende – dunque, è stata una parentesi di 15 minuti? Ci sarà ben chi va al cinema o al Valentino! No, tutti in coda. Siamo sempre in quattro, felici per la folla, ma preoccupati di non farcela. Nessuna notizia dall’esterno sull’affluenza ai seggi, si fa fronte e basta.

Dalle 16 alle 18 la coda prende la forma di un serpentone, anche un po’ minaccioso: c’è chi è scocciato, chi protesta (“e questa è l’ultima volta che vengo!”), chi fa il furbo per saltare la coda. Si trascrivono dati, si firmano ricevute, si scrive senza interruzione.

Finiscono i registri, i blocchetti delle ricevute, le penne, la carta, e la gente avanza…

Alle 20 si chiudono le porte. Sfiniti. Cenare? Non se ne parla nemmeno. E poi, digiuni si lavora meglio.

Arriva qualche prezioso rinforzo per gli scrutini: i rappresentanti di lista. Si ricomincia. Conto delle schede, compilazione dei registri, verbali, codici e soprattutto percentuali di voto, un saliscendi da capogiro.

Qualche anima buona ci informa che i votanti sono stati molto numerosi in tutt’Italia. Bello, avanti allora. Abbiamo i risultati del Nazionale e lavoriamo al Regionale, quando Bersani compare su uno schermo dell’Hotel che si è appena acceso: ha vinto!!

Continuiamo con le Regionali, storditi, più che emozionati.

Scocca mezzanotte. Iniziamo a firmare, raccattare, impachettare, sigillare.

Usciamo a riveder le stelle che è già l’inizio del 26 ottobre. Arrivano notizie, impressioni, numeri.

Ma allora, non è stato affatto inutile? E c’è ancora un Paese per cui vale la pena di dannarsi?

Che giornata, queste Primarie del PD!