Considerazioni sul progetto di riconversione dell’Ospedale Valdese
Premessa
A seguito della notizia, raccolta dai giornali negli scorsi giorni, inerente l’intenzione da parte dell’attuale Assessore alla Sanità, Ing. Monferino, di trasformare L’ OEV di Torino in residenza per anziani, è nostra intenzione esprimere alcune considerazioni al riguardo.
Tralasceremo altri aspetti quali la storia ed il peso del presidio nel contesto della erogazione dei servizi sanitari cittadini, l’alto gradimento che ha sempre avuto, e tuttora ha da parte della popolazione, non soltanto del quartiere o della città, l’alto livello di umanizzazione che il nosocomio ha sempre mostrato nell’espletare la sua attività, etc. etc., non perché non importanti, ma per la consapevolezza di quanto poco tutto ciò interessi a coloro che attualmente gestiscono e programmano l’intervento sanitario nella nostra Regione.
L’OEV si presenta come Ospedale polispecialistico, con specialità mediche ( Medicina Interna, Cardiologia riabilitativa, Gastroenterologia, Oncologia, Endocrinologia e Diabetologia), un reparto di Chirurgia Generale, Servizi di Radiologia, Laboratorio ed Anatomia Patologica. A questi si aggiungono, nell’ambito di una sperimentazione gestionale pubblico-privato iniziata anni prima, alcune unità operative specialistiche con operatori non dipendenti, denominate Services (Senologia diagnostica e Chirurgica, Ginecologia, Oculistica, Ortopedia, Chirurgia Plastica e Neurologia).
L’attività clinica si è sviluppata negli anni attraverso la creazione di diversi percorsi diagnostico-terapeutici (patologia della mammella, della tiroide e dell’ipofisi, neoplasie del colon retto, riabilitazione cardiologica del cardio-operato e del post-infarto), percorsi che prevedevano l’interazione tra le diverse specialità presenti al fine di semplificare il percorso diagnostico al cittadino e ottimizzare l’intervento terapeutico.
A tutto ciò si aggiungono ovviamente le decine di migliaia di prestazioni ambulatoriali regolarmente erogate dalle diverse specialità.
Nel Luglio 2010 la Direzione Generale ASL TO1 allora in carica, in previsione dei futuri lavori di ristrutturazione edilizia previsti (iniziati solo in questi giorni), decideva di sopprimere i reparti di degenza delle specialità mediche (Medicina Generale, Cardiologia Riabilitativa, Oncologia).
L’OEV veniva quindi trasformato in un week-hospital, con chiusura dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina, limitando i ricoveri ospedalieri a quelli per interventi di piccola e media chirurgia, che garantivano una degenza sufficientemente breve. Gli interventi per patologie chirurgiche maggiori o per Pazienti ad alto rischio vengono effettuati presso L’Ospedale Martini dagli stessi chirurghi del presidio valdese. Le attività della Cardiologia Riabilitativa e dell’Oncologia sono proseguite da allora in regime di DH.
I percorsi diagnostico-terapeutici e le prestazioni ambulatoriali sono proseguite senza variazioni.
Riepilogo attività del Presidio Valdese nel 2011
Gastroenterologia
Esofagogastroduodenoscopie 1706
Colonscopie 2164
Visite 1792
Posizionamento PEG 66
Ph-manometrie 475
Oncologia
Pazienti seguiti in DH 868
Ricoveri diurni per chemioterapia 3918
Visite ambulatoriali 6890
Cardiologia
Ecg 11085
Ecocardiocolordoppler 2881
Test da sforzo 584
Ecg dinamico secondo Holter 608
Visite ambulatoriali 3169
DH riabilitativo 62
Chirurgia generale
Ricoveri ordinari c/o Valdese 273
Ricoveri Ordinari Martini 45
Ricoveri in day surgery 365
Prestazioni ambulatoriali 1965
Radiologia
TC 4500
Ecografie 10000
Ecocolordoppler 2000
Radiologia tradizionale 12000
Posizionamento dispositivi centrali 400
Biopsie superficiali 350
Biopsie profonde 40
Laboratorio di Patologia Clinica
Prestazioni di laboratorio 650000
Ambulatorio TAO 600 pz.
Endocrinologia
Visite endocrinologiche 6000
Ecografie tiroidee 300
Anatomia patologica
Esami 8000
Biopsie mammarie 1000
Indagini citologiche 1700
Diagnostica senologica
Mammografie 17000
Ecografie 7000
Chirurugia senologica
Interventi 600
Ginecologia
Interventi 1450
Ortopedia
Interventi 780
Interventi di protesi di anca e ginocchio 170
Oculistica
Visite 45000
Interventi 2500
Chirurgia plastica
Interventi 900
Ricostruzioni mammarie 80
Medicina Interna
Ricoveri DH 105
Visite 3400
Diabetologia
Dietiste
Prime visite 1100
Controlli in pazienti già in carico 1700
Tali attività cesseranno completamente nel momento della eventuale trasformazione dell’Ospedale, senza possibilità reale che vengano acquisite da altre Strutture, già pesantemente oberate dalla loro attività, e interessate da opere di ristrutturazione in corso e in procinto di partire, con conseguente pesante ricaduta negativa sui servizi offerti al cittadino e sulle lista di attesa. (circa 6500 interventi di piccola e media chirurgia, 17000 V. Specialistiche e 45.000 V. Oculistiche, 650000.es. di laboratorio, 29000 prestazioni radiologiche, etc.)
Situazione strutturale del Presidio
Sono da poco iniziate le opere di ristrutturazione previste per l’ala di via Berthollet finalizzate alla messa in sicurezza, con crono programma condiviso che prevede il loro termine all’inizio del 2014.
A quel punto L’Ospedale potrà disporre di circa 100 letti di degenza riconvertibili in base alle esigenze sanitarie.
Sono già presenti 4 camere operatorie di recente ristrutturazione, ambulatori specialistici distribuiti tra le due sedi di V.S. Pellico 19 e 28, nonché il laboratorio analisi, situato in via S.Pellico 28.
Contesto sanitario cittadino
Il contesto sanitario cittadino mostra diverse criticità significative, per l’alleggerimento di alcune delle quali il Presidio potrebbe dare, se opportunamente utilizzato, un contributo .
In particolare :
- Le forti criticità rappresentate dai Pronto Soccorso e dalla carenza di letti per la degenza ordinaria, la mobilità dei pazienti dal Pronto Soccorso ai reparti e da questi alle strutture protette, che è spesso rallentata se non addirittura talvolta paralizzata.
- Le criticità dei grandi Ospedali, quali le Molinette, per quanto riguarda la carenza di sale operatorie, per cui l’attesa per interventi “minori” è assai lunga.
- Le criticità riguardanti la mobilità di pazienti degenti nelle cardiochirurgie e di pazienti in situazione di post-acuzie, per i quali non è possibile la dimissione, a fronte dell’esigenza di poter disporre di posti per le nuove acuzie
- Criticità ancora derivanti da mancanza di spazi fisici nella maggior parte dei nosocomi cittadini come già detto spesso anche essi sottoposti a interventi di ristrutturazione, in particolare alle Molinette
Ruolo proposto per il presidio ospedaliero Valdese
Il ruolo che l’Ospedale potrebbe quindi assumere nello scenario descritto è quello di intervenire nei problemi suddetti in supporto e in stretta integrazione con l’Ospedale di riferimento e quindi
Strutturazione di un area medica di post-acuzie vera in supporto ai reparti di degenza per acuti (di area medica e di area chirurgica) degli Ospedali di riferimento e per gli altri Presidi in rete, e in rapporto con i servizi di assistenza territoriali, le cui dimensioni verranno stabilite dalla programmazione Aziendale.
In questo ambito:
Mantenimento del percorso di riabilitazione cardiologica che prevede l’intervento in paz. Cardio-operati (in regime misto degenziale e di DH) e in quelli colpiti da sindrome coronarica acuta ( in regime DH), che prevede l’intervento articolato di Cardiologo, Psicologo, Dietista, Diabetologo; Terapista della riabilitazione, Medico internista, Infermiera professionale.
Utilizzo delle sale operatorie all’interno delle fasi chirurgiche dei percorsi diagnostico terapeutici residenti nel Presidio Valdese.
Utilizzo delle stesse sale da parte di equipes chirurgiche anche eventualmente provenienti da altri Ospedali della rete secondo modalità e programmazione individuata dalla Direzione Regionale e Aziendale
Mantenimento del Percorso diagnostico terapeutico del tumore della mammella che prevede l’intervento integrato dell’unità di diagnostica senologica, dell’anatomia patologica, dell’oncologia, della chirurgia senologica, della chirurgia plastica , della radiologia diagnostica.
Mantenimento del percorso diagnostico terapeutico delle patologie tiroidee che prevede l’intervento della radiologia diagnostica, del laboratorio di analisi, dell’anatomia patologica, dell’endocrinologia, della chirurgia generale tiroidologica.
Mantenimento del percorso diagnostico terapeutico del tumore del colon–retto che prevede l’intervento della gastroenterologia , dell’anatomia patologica, dell’oncologia, della chirurgia endoscopica.
Mantenimento dei Gruppi Interdisciplinari Cure (GIC) e del centro accoglienza e servizi (CAS)
Mantenimento del laboratorio di analisi, della radiologia diagnostica e della endoscopia digestiva, del servizio di diabetologia e del servizio dietistico che continueranno servire le esigenze interne del presidio nonché l’Utenza esterna.
dott. Giuseppe Avogliero dott. Antonio Vietti Ramus dott. Roberto S. Dosio
AANAO-ASSOMED AAROI-EMAC CGIL Medici-fp
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